Può un Chatbot, un simulatore di conversazione umana, aiutare la tua SEO? Sì, ecco come.
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SEO, non solo keyword
Se pensi che fare SEO per il tuo website o il tuo e-commerce significhi solo fare ricerca sulle parole chiave e lavorare sui backlink, forse questo articolo fa proprio per te. Da qualche anno, infatti, la Search Engine Optimization (cioè tutte quelle operazioni che fan sì che il tuo sito venga trovato dagli utenti che cercano un determinato prodotto/argomento) si avvale anche e soprattutto di strumenti nuovi, pensati per interagire in modo complesso con gli utenti e per intercettare non solo i bisogni espressi ma anche quelli sottointesi e addirittura i bisogni futuri, quelli non ancora presenti nella mente del tuo interlocutore.
La nuova SEO, in sintesi, si avvale oggi di strumenti come l’intelligenza artificiale – AI -, i comandi vocali, l’influencer marketing e i chatbot. In questo articolo vedremo come i chatbot possano essere un valido aiuto per un’ottimizzazione completa di un website e come vanno impostati perché la customer experience del cliente sia positiva.
Chatbot, sinonimo di customer experience
Innanzitutto, cosa si intende per chatbot?
I chatbot sono dei software conversazionali programmati per interagire con gli utenti come se fossero persone fisiche: per far questo, vengono programmati come vere e proprie intelligenze artificiali. Il loro scopo primario? Far risparmiare tempo agli operatori in carne e ossa sciogliendo i dubbi degli utenti attraverso una conversazione preimpostata a bivi in base alle parole chiave inserite dall’utente stesso. Ci sono due tipi di chatbot: quelli che si basano su elenchi di domande e risposte prefissate che l’utente può selezionare e quelli più evoluti che impostano con l’utente un vero dialogo. Alcuni bot, addirittura, imparano dalle conversazioni già avvenute, migliorando nel tempo le proprie performance.
Fatte queste premesse, è evidente che più il chatbot è amichevole e capace di comprendere con esattezza i dubbi del cliente, più la customer e la user experience saranno piacevoli, il che si traduce in una permanenza più lunga dell’utente sul website o spesso in un acquisto sull’e-commerce.
Uno studio di Business Insider afferma che nel corso del 2020 l’80% dei brand utilizzerà una qualche forma di intelligenza artificiale o di chatbot per avviare conversazioni con gli utenti: lo studio risale al 2016, c’è da scommettere che l’emergenza sanitaria e il lockdown da Covid19 avranno dato un’accelerata importante a questo tipo di interazioni che non richiede una presenza fisica e che snellisce le procedure di assistenza telefonica.
L’uso di un chatbot non è solo un modo per ottimizzare i processi di assistenza e il posizionamento del website: è anche una risposta a una domanda specifica del mercato.
Non è un mistero, infatti, che i consumatori si stiano spostando sempre di più dalle piattaforme social network verso le app di messaggi; Mark Zuckerberg lo ha capito prima di molti altri, rendendo indipendenti l’app di Facebook e l’app di Facebook Messenger, ad esempio (e acquistando WhatsApp, ma questa è un’altra storia). Le app di messaggistica – come abbiamo sottolineato in questo articolo dedicato al marketing su Whatsapp – portano benefici alle aziende che le utilizzano perché si riduce l’investimento in adv e la competizione, permettono di raggiungere un target molto specifico e aumentano il ROI.
La SEO è partecipazione
Per fare della buona SEO con un chatbot ti servono due figure: un bravo programmatore e un bravo copywriter. Il primo è necessario per creare da zero un software adeguato – o gestire al meglio i plugin già impostati sulle principali piattaforme -, il secondo è indispensabile per creare un dialogo spontaneo e strutturato con l’utente. Un chatbot perfetto sotto il punto di vista della programmazione non sarà mai efficace se si rivolgerà all’utente con un tono freddo, da macchina. Per questo è indispensabile un copywriter: dovrà creare conversazioni sviluppando tutte le opzioni possibili usando lo stile comunicativo del brand. Se il brand ha uno stile elegante e ricercato, il chatbot non dovrà parlare in tono troppo amichevole e spiritoso, e viceversa.
Il chatbot è pensato per aiutare l’utente: una conversazione personalizzata ed efficace aumenta il tasso di conversione molto più di quanto può fare oggi un banner pubblicitario.
Il ritorno sulla Search Engine Optimization di un chatbot è immediato, al contrario dell’uso delle keyword: Google e altri motori di ricerca per determinare il ranking dei website stanno dando sempre più importanza al tempo di permanenza su una pagina, e questo perché la soglia di attenzione delle persone cala sempre più con il tempo. In sintesi, Google premia i siti capaci di trattenere le persone più a lungo, cosa che un chatbot può fare senza troppi problemi.
Puoi fare anche di meglio per la tua SEO, in 3 mosse:
- Durante la conversazione, usa i link di altre pagine del tuo sito se queste rispondono a una domanda del tuo utente: un alto numero di pagine visitate in una sessione di navigazione piace molto a Google e ai motori di ricerca in generale;
- Usa il chatbot come sistema di acquisizione contatti, che poi userai per la strategia di newsletter marketing o per uno studio del target e delle personas;
- Rileggi spesso le conversazioni del chatbot con gli utenti per integrare il bot e per capire tempestivamente se il tuo assistente riesce effettivamente a dialogare e risolvere i problemi: se non è così, intervieni.
Conclusioni
Vuoi sviluppare un chatbot in grado di conversare con i tuoi utenti secondo il tuo stile comunicativo o vuoi conoscere altri modi per dare un boost alla tua SEO con i metodi più aggiornati?
Non di sole keyword vive la SEO: contattaci e troveremo la soluzione giusta per il tuo website o il tuo e-commerce.
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