Abbiamo iniziato a lasciare da parte selfie e odio social, per concentrarci sulle cose che contano veramente. Questi gli effetti positivi dell’emergenza Coronavirus.
Siamo tutti, si spera, a casa per rispettare l’isolamento antivirus e tra tante notizie negative che ha portato questa pandemia, c’è forse più di una cosa che stiamo riscoprendo positivamente. Le tante cose che davamo per scontate, dal poter uscire allo scambiarsi gesti d’affetto, oggi ci sembrano più importanti che mai.
Tra le cose di carattere più strettamente umano, proviamo a pensare anche alla comunicazione, al modo in cui adesso pensiamo agli altri. Odio in rete e fake news non sono certo spariti, ma sono drasticamente diminuiti, si sono abbassati i toni. Oggi il nemico non ha un account social, una faccia e un nome e cognome da insultare, ma è un virus impalpabile quanto feroce.
Sarà per questo che forse siamo riusciti a riscoprire il valore vero, quello più utile e positivo, della tecnologia. La stiamo usando come strumento di utilità, non solo per l’intrattenimento superficiale e fine a se stesso.
C’è voluto il Coronavirus, per far scoprire alle aziende, e anche a noi, diciamo la verità, che molti lavori si possono fare da casa. Certo, ci siamo dovuti attrezzare, ma gli strumenti non sono un ostacolo così insormontabile e spesso sono le stesse aziende a provvedere, se non le istituzioni (scopri la Solidarietà Digitale).
Oggi, siamo in tanti a lavorare da casa e d’un tratto ci siamo accorti che questa cosa fa molto bene all’aria sopra le città. Finita l’emergenza, perché finirà, sarà magari possibile pensare di concedere a tutti un certo numero di giorni al mese di smart working, diminuirà così il traffico e respireremo aria meno inquinata.
Con la pandemia, sono arrivate anche le ricette per i medicinali via mail e via chat, non le avevamo mai viste prima. Prima, bisognava andare dal medico, aspettare in una sala d’aspetto magari affollata e insalubre, solo per avere un pezzo di carta da portare in farmacia.
Le difficoltà non mancano, le aziende stanno affrontando settimane di crisi profonda, pensiamo soltanto alle province di Bergamo e Brescia, e poi Milano, con migliaia di contagi e, purtroppo, di morti. Il Governo è intervenuto col decreto ‘Cura Italia’ per cercare di attenuare l’impatto economico su aziende e famiglie. Per richiedere i bonus, bisogna fare apposite domande online su sito dell’INPS, per esempio, il cui accesso è possibile tramite codici di vario tipo tra cui lo SPID, una chiave universale per i servizi al cittadino tanto criticata nei mesi scorsi per la difficoltà nel riuscire a ottenerla. Grazie a questo codice, inquadrando un QR Code si accede al sito dell’INPS dove è possibile informarsi, sapere tutto sulla proprio posizione e compilare domande per bonus di vario tipo. Tutto in pochi passi, basta una app per smartphone e un codice che si ottiene anche solo andando alle Poste. In quanti lo sanno? Forse pochi, ma è un modo per (ri)scoprire come la tecnologia serva a cose molto utili, non solo a farsi i selfie da postare sui social.
Whatsapp è diventato un modo per vedere i propri cari, magari anziani, costretti a casa e sapere come stanno, se hanno bisogno di qualcosa. I tanto detestati ‘gruppi’ del più famoso sistema di chat, oggi servono ai medici di ospedali e città diverse per scambiarsi informazioni, test e suggerimenti importanti su questo nuovo virus che ha riempito le terapie intensive.
Skype, Zoom e tutti loro ‘fratelli’ ci stanno aiutando a collaborare e continuare a lavorare a distanza.
Una situazione drammatica, come la mancanza di valvole di ricambio per macchine destinate al supporto alla respirazione di malati gravi, è stata risolta con successo da una gruppo di scienziati che ha stampato il pezzo che serviva con una stampante 3D.
I super computer, quelli con grandi capacità di calcolo destinata a Intelligenza Artificiale e Machine Learning, sono al lavoro per combattere la pandemia e aiutare i medici nelle diagnosi.
Gli studenti stanno continuando a studiare e fare lezione grazie alle piattaforme di e-learning e alle video conferenze. Il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha subito stretto accordi con Google per mettere a disposizione degli insegnanti gli strumenti più facili da usare per la didattica a distanza.
Ci siamo ricordati che l’e-commerce non serve solo a riempirci la casa di cose di dubbia utilità senza andare in giro per negozi, ma che aiuta anche a fare la spesa. Oggi siti e app della grande distribuzione sono in affanno, ma continuano a essere un canale di approvvigionamento fondamentale in questo periodo difficile.
E non dimentichiamo le infrastrutture, perché senza connessione internet e data center efficienti tutto questo non sarebbe in gran parte possibile. Ci sono aziende e tecnici che continuano a garantire accessi alla rete veloci e stabili.
Insomma, la tecnologia il suo lavoro lo sta facendo egregiamente, un grande aiuto che forse, anche questo, abbiamo sempre dato per scontato ma che se venisse a mancare potrebbe darci il colpo di grazia.
Noi intanto dobbiamo continuare a fare la nostra parte, restando a casa, per la sicurezza di tutti, fino a quando sarà necessario.
#iorestoacasa
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